giovedì 3 settembre 2020

"Inganno imperfetto" di Andrea Bindella


Salve a tutti miei cari readers!!! 
Ho il grande piacere di presentarvi “Inganno Imperfetto”, romanzo dell’estroso Andrea Bindella che ne ha forgiato la sapiente ed intricata trama direttamente sulla piattaforma online per scrittori Edizioni Open, di cui spero di parlarvene al più presto! 
Un interessante lavoro di stampo prevalentemente fantascientifico che ha in sé la forza, nonché il carattere, di sapervi stupire, di creare in voi quel senso imperscrutabile di inquietudine, mistero e curiosità. 
La trama si sviluppa attraverso gli intrecci dei vari protagonisti che vivono le loro esistenze divisi tra realtà e virtualità, una condizione diventata per loro ormai imprescindibile. Il lettore verrà trascinato da una situazione all'altra, da una "sessione di gioco" ad un vissuto ritenuto "reale" grazie a rapide descrizioni, dialoghi fluidi e serrati che rendono l'intera opera scorrevole e immediata nonostante i repentini cambi di scena. 
Tutto ruota attorno alla fantomatica, quanto famigerata, Game Enterprise, una società avvolta nel mistero che però "tiene in pugno" la vita e i pensieri della gente per mano di un "gioco", un'esperienza oltre-reale in grado di proiettare chiunque (e voi) nelle più disparate situazioni: si và da un combattimento a sfondo fantasy ad una violenta rapina in banca, da un rapporto sessuale con un ragazzo inesperto ad un omicidio effererato e follemente sadico. 
Un "gioco" in cui emerge probabilmente la vera natura — e i desideri — delle parti in causa, una realtà che incatena e avvinghia ognuno di loro attraverso sofisticati chip nel cervello, tanto da rendere la partecipazione a queste "sessioni" una vera e propria dipendenza. Ma qualcosa inizia a muoversi, laddove persino la cosiddetta "vera realtà" viene messa in dubbio: Jack Bauer, redivivo hacker, entra in contatto con un gruppo di "sovversivi" che ha come obiettivo smascherare la falsità che li avvolge con l'ausilio di un'intelligenza artificiale da loro creata; Peter, dipendente della Game Enterprise, subisce un potente shock mentre era collegato alla console e da allora, più che ammirare la normale quotidianità, osserverà terrorizzato una realtà nauseante (sarà quella vera?) coinvolgendo anche i suoi amici, lasciando altresì supporre una sorta di malfunzionamento — o manomissione? — del sistema; infine John Anderson, efferato killer nel gioco dal nome Alan, che nella "realtà" — da lui stesso definita una "prigione senza sbarre" — lavora all'operazione Ulisse assieme alla polizia... un progetto che ha come radice la creazione di un malware... 
Insomma, ritmo incalzante, emozioni continue, misteri e rivelazioni vi condurranno ad una lettura appassionante, vivida e "reale"; e come se non bastasse, l'autore vi farà riflettere non solo sulla deriva della nostra modernità, sempre più "ingabbiata" da un'esistenza virtuale, ma anche sulla stessa realtà che ci circonda. Vien da chiedersi: la nostra vita, i nostri gesti, i nostri stessi pensieri, sono davvero parte del nostro vissuto? Abbiamo davvero un'essenza autonoma in grado di determinare e dominare il mondo così come lo vediamo? Possediamo la verità? 
Per adesso, è giusto godersi questo piccolo romanzo orchestrato con perizia e bravura, in attesa di conoscere una verità per noi (forse) sconvolgente.
Uno sci-fi ricco di adrenalina, mozzafiato ed emozionante: assolutamente consigliato!

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mercoledì 29 luglio 2020

"Incantesimi nelle vie della memoria" di Giuseppe Gallato





Presentarvi questa raccolta di racconti è come mostrarvi i lati più misteriosi e affascinanti della realtà onirica e l’intrinseca forza impressa dai meandri oscuri delle rimembranze. 

È questa la grande energia che Giuseppe Gallato ha infuso nel suo libro d’esordio, grazie anche al lavoro magistrale della Caravaggio Editore. 10 racconti, 10 esperienze incredibili laddove vi ritroverete immersi in vari frammenti legati ai sogni (lucidi e non), incubi vividi, visioni, déjà vu e predizioni, ombre mnestiche che rincorrono implacabilmente il presente, viaggi che conducono i protagonisti a oltrepassare la barriera razionale e muoversi tra vita e morte, in quei luoghi dove risiede forte il riverbero dell’illusione; non solo, perché l’oblio – fratello oscuro dei ricordi – è sempre vivo. 

Ma soprattutto, è un continuo vagabondare tra i diversi piani astrali di tutto ciò che viene definito “esistenza” e all’interno di ogni singola sfaccettatura legata alle diverse coscienze, anime che s’incontrano, si scontrano e seguitano a tenersi per mano nell’onta di un risveglio che consegnerà loro rinnovate essenze e destini in continuo divenire. Un percorso lastricato di dolorose memorie e sogni maledetti intriso però da un elemento che danza senza far rumore, ma che avvolge e riscalda il cuore del lettore: l’amore. 

E il tutto viene orchestrato da sopraffine melodie descrittive (senza rigettare scene cruente e combattimenti pieni d’adrenalina) che aleggiano amabilmente con il ritmo serrato di una narrazione avvincente e scorrevole, sempre pronta a stupire e sorprendere, in particolare attraverso finali spiazzanti e carichi d’emozione. 

Le atmosfere impresse, fosche, tenebrose, direi quasi annebbianti, ci conducono in piccoli gioielli dal sapore dark-fantasy, senza disdegnare cadenze horror (soprattutto psicologico), sci-fi e thriller. Insomma, racconti per ogni palato sopraffino. Sì perché le riflessioni filosofiche non mancano, legate alla nostra intima essenza, alla comunione oltre-percettiva di anime e coscienze, al tema del risveglio, della morte e di ciò che risiede oltre lo scibile del comprensibile. Perché lo splendore della fantasia può essere ammirato anche attraverso lo specchio della vivida riflessione. 


E adesso vi condurrò all’interno di ogni singolo Incantesimo...

Echi oltre confine:
un breve e intenso racconto che quasi introduce il tema del viaggio onirico oltre la dimensione razionale presente in tutta la raccolta, che ci consegna, non senza quel pizzico d’amarezza, una pregevole avventura tra il fantasy classico e il fantascientifico più moderno;

Il Portatore di Anime:
senza alcun dubbio tra i miei racconti preferiti! Emozionante, malinconico, maledetto. Una piccola perla action-fantasy che richiama alla mente il concetto del guerriero “negativo” e oscuro (in questo caso il tenebroso Ron Gray Shar), laddove però la spietatezza lascia spazio alla tristezza di un legame, fatto di memorie insanguinate, che oltrepassa i confini della vita;

Incantesimi nelle vie della memoria:
un racconto magistrale che, non a caso, dà il titolo a tutta la raccolta. Una splendida e affascinante avventura vissuta da Terzo, un Viaggiatore onirico alla ricerca della sua amata Letizia lunga la via dell’Incantesimo, una via oltre ogni categoria da noi conosciuta. Un racconto dalle tinte horror-fantasy pregno di contenuti filosofici in grado di mozzarvi il fiato (grazie anche alla componente action) per poi togliervi il respiro con un finale incredibile e spiazzante;

La messaggera dello specchio:
un racconto avvincente e carico di suspense, che vede protagonista la giovane Debby alle prese con degli strani tizi pronti ad aggredirla. Un piccolo gioiello avvolto nella bruma del thriller e incastonato nei recessi di memorie confuse e oscuri dejavù;

Rintocchi di tenebra:
impossibile non rimanere stregati da questo thriller psicologico, che ti scuote a ogni rintocco intriso di follia per poi toglierti tutta la consapevolezza acquisita. Un cammino angosciante, disperato, che segna il lettore nel profondo della sua psiche, torturandolo in ogni singolo istante senza mai dar tregua. Il racconto più lungo, che vi saprà stravolgere e spiazzare con delizia e crudeltà;

I sigilli dell’Etere:
incipit meraviglioso, uno dei migliori mai letti in assoluto, che apre le porte a mille riflessioni e che unisce ogni singola anima nell’ineffabile destino di un divenire infinito. Il destino di un predestinato alla ricerca della libertà. Un racconto che coniuga splendidamente l’azione frenetica e la suspense ad ambientazioni sci-fi di taglio futuristico;

Il settimo custode:
una strana lettera, e il mondo per il protagonista cambierà radicalmente tra sogno e realtà. Un racconto che porta con sé i gravidi dialoghi tra maestro e allievo, un vero saggio filosofico che muove le fila di un rito iniziatico verso qualcosa che trascende ogni immaginazione;

I codici Etherion:
probabilmente il racconto più di stampo sci-fi e “militaresco”. Una missione, un solo obiettivo: disattivare i codici Etherion. E l’autore, con grande maestria, ha inserito l’elemento “tempo”, in grado di serrare la vostra lettura per poi intrappolarvi nella morsa della continua tensione. Ma è come sembra? Un altro racconto in grado di stupirvi;

Lo spettro dell’Oblio:
racconto struggente, straziante, che ritrae il cammino di Kyle nel baratro dell’oblio più annientante, nel rischio assoluto del vuoto più opprimente. Tra vita e morte, in quella linea sottile dove vengono sotterrate tutte le memorie assieme alla speranza e all’amore, uniche luci nel buio del nulla;

Le ombre del passato:
la chiusura di questa raccolta è assolutamente emozionante. Una seduta spiritica, un Esper chiamato  a liberare la povera Jess da alcune entità che la inquietano… ma, anche stavolta, è davvero questa la realtà? Un racconto pregno di sofferenze, di significati, di tinte lugubri e oscuri ricordi rischiarati soltanto dal bagliore della verità. E sono certo che vi commuoverete.

Insomma, come dicevo, una raccolta per palati sopraffini, per via dei contenuti, gravidi di riflessioni inerenti la nostra esistenza e ciò che giace oltre la semplice cognizione e percezione, uniti dalla fervida fantasia dell’autore ma altresì dalla sua conoscenza e passione verso la realtà onirica, i ricordi e gli stati di momentanea (chissà per quanto) sospensione dalla vita. 

Perché in fondo noi siamo riflessi di qualcosa di più grande e misterioso, siamo immagini mutevoli che trovano spesso significato nei recessi della nostra stessa anima, per poi trovare la via verso dimensioni fino a quel momento a noi sconosciute, vie ritratte con assoluta perizia dall’autore in quest’opera da assaporare e vivere parola per parola.


Una lettura che consiglio caldamente!   


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mercoledì 15 luglio 2020

"Le notti dell'alchimista" di Raffaele Longo



Salve a tutti miei cari readers! Oggi vi propongo quest’opera, edita da Giovane Holden Edizioni e scritta da Raffaele Longo, che vede come protagonista Girolamo Chiaramonte, alchimista e guaritore siciliano realmente esistito nel seicento. 

La storia inizia all'imbrunire di una torrida sera d'estate in Sicilia. Il giovane Girolamo, aspirante medico di Leontini che sogna di strappare tante persone dai mali più dolorosi, è in cerca di Galeno, il proprio cane fuggito nei campi. Assieme al fratello Vito, con sua grande sorpresa, ritrova delle carte in una casa abbandonata nei pressi di un agrumeto.  Appartenevano ad un vecchio alchimista, e Girolamo si rende subito conto dell’importanza di quegli incartamenti: la realizzazione del suo più grande sogno può compiersi davvero. 

Tutta la vicenda, però, si svolge a Napoli, anni dopo, con Girolamo divenuto già affermato guaritore. Era conosciuto per aver creato l’Elixir vitae, una potente medicina in grado di guarire qualsiasi malanno. Ma una notte, la vita del medico viene sconvolta, per poi cambiare del tutto. Le preziose carte per la creazione dell’intruglio miracoloso spariscono misteriosamente e, nel terrore dell’oscurità, una strana apparizione (di cui non vi dico nulla😁😁) lo metterà dinanzi alla verità. Un'apparizione avvolta nella tristezza di un desiderio tanto malinconico quanto crudele. 

La verità con cui si confronta Gerolamo è intrisa di superbia, egoismo, sete di successo, voglia di primeggiare e guadagnare; una verità che non lascia scampo alla carità. Il medico affronterà un viaggio tormentato seguendo la scia delle sue colpe, per infine scovare il barlume di quella luce che sa di redenzione. 

“Le notti dell’alchimista” è un racconto lungo piacevole e scorrevole, che porta con sé le trame di Madame Storia incastonate nelle suggestioni garantite dal folclore napoletano. Un racconto che profuma di incubi interiori e spettri esistenziali, che ho apprezzato per il suo essere fluido come un placido fiume. Da notare anche la buona commistione tra fantasia e ricercatezza di informazioni. Da scoprire e leggere in tutta la sua semplicità.

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mercoledì 1 luglio 2020

"Il Diario di Alone" di Micol Fusca



Salve a tutti miei cari readers! 

Oggi vi parlo del mondo tracciato da Micol Fusca nel suo racconto lungo dal titolo "Il Diario di Alone". Un racconto che porta con sé il sapore di un futuro non così assurdo o lontano dalla realtà. Infatti, i misteri della genetica vengono sempre più svelati, giorno dopo giorno; le sperimentazioni, "illuminate" da umani propositi di voler migliorare le condizioni di vita della razza dominante, continuano imperterrite col celato intento di ignorare le leggi della natura, mentre gli scienziati si ergono alla stregua di nuove "divinità".

Il racconto di quest'autrice porta con sé le orme di un diario, una serie di vicissitudini narrate dal bibliotecario Alone, l'ultimo di una stirpe, quella umana, che lascia in eredità al nuovo mondo gli ultimi momenti vissuti nella sua biblioteca. Partiamo proprio da quest'ultimo punto: cosa contiene una biblioteca? Libri ovviamente! La scrittrice, per bocca di Alone, imprime tutto il suo amore intimo e viscerale nei confronti della lettura, un sentimento figlio della voglia di conoscere, di viaggiare e fantasticare pur senza mai muoversi. Un misto di vive percezioni suscitate dalla copertina, dal puro sfiorar le pagine o, semplicemente, dal lasciarsi inebriare dall'odore, perché, dopotutto, "i libri possono raccontare molto di loro ancor prima di scoprirne il contenuto." 

La solitudine, osteggiata soltanto dall'amabile compagnia dei libri, convive con la terribile consapevolezza di un mondo spaccato e messo in ginocchio da un conflitto senza fine. Una guerra iniziata proprio per via di diabolici esperimenti, artifici genetici sfuggiti al controllo degli umani. Le nuove razze - Daemon, Elfidi, Lillip -, dopo un'epoca di servilismo e schiavitù, si sono rivoltate; da quel momento, molte vite umane vengono sacrificate nel nome del grande egoismo: pur di non accettare la parità e la convivenza pacifica, molti soldati rimanderanno l'oblio della morte e trasferiranno le loro coscienze in corpi meccanici. 

Ma Alone sopravvive, rifugge dal pericolo protetto dalle sue amate letture; un giorno, però, viene scovato da un elfide di nome Nephel. La paura di Alone, col tempo, lascia il passo ad una amicizia sorta proprio dalla sete di conoscenza dell'elfide e saziata dalla passione dell'umano. Da allora, il "fu" solitario Alone conoscerà altri personaggi, a cominciare da Kato, il leader dei Daemon, ma anche altri umani superstiti: la crudeltà della razza umana riesce a far fuggire persino i propri simili. Alone "immagazzina" tutto ciò che lo circonda, ogni parola udita, ogni sensazione di quella piccola comunità creata dall'indigenza e dalla voglia di sopravvivere. Una nuova esistenza a cui il nostro bibliotecario s'affeziona in silenzio, circondato sempre dai suoi libri, finalmente condivisi con le nuove razze: grazie ad Alone, infatti, la cultura non smette di vivere, superando qualsiasi barriera o segni di diversità. Tra complicazioni e nuovi arrivi, l'ennesima catastrofe bussa alla porta della fragile serenità conquistata da Alone: ben presto la solitudine tornerà ad accoglierlo a braccia aperte in un mondo completamente diverso - e stravolto - rispetto al suo remoto passato. 

Eppure la sua passione per i libri non lo abbandona e, questo intero racconto plasmato dalla sua viva memoria, ne è la dimostrazione nonché la sua eredità spirituale. "Il Diario di Alone" sarà in grado di trasmettervi tutta l'inquietudine del protagonista; e grazie a descrizioni superbe e totalmente immersive, l'autrice riesce a caratterizzare minuziosamente le razze create dalla sua fervida - e piacevolmente oscura - fantasia, trascinandovi in una narrazione avvolgente. Un distopico dalle trame fantasy/sci-fi condotto attraverso la perfetta commistione di semplicità e ricercatezza, da leggere assolutamente anche per i suoi tratti significativi.

Un abbraccio a tutti!!

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lunedì 22 giugno 2020

"IT" di Stephen King



Salve a tutti miei cari, vi presento IT, anche se questo libro, scritto magistralmente grazie al genio infinito di Stephen King tra il 1981 e il 1985, non ha bisogno di grandi presentazioni. Pur essendo soltanto il mio modestissimo parere, posso dirvi quanto straordinario sia stata la mia permanenza tra i cittadini di Derry, perché non succede tutti i giorni di ritrovarsi completamente immersi nelle vite e nelle dinamiche di un’intera città. Derry... una città invischiata intimamente nel male più assoluto, eppure tutto sembra normale, tranquillo...

La vita in questa cittadina del Maine procede serena nonostante qualche incidente di percorso... i bambini scompaiono, molti omicidi rimangono (volutamente?) insoluti. Ma qualcosa si aggira proprio sotto questa città... Una barchetta, una misera barchetta di carta, getterà il piccolo George Denbrough tra le “braccia” di un clown (gioia e inquietudine di ogni bambino) che vive proprio nelle fogne, e questo nefasto evento farà scattare qualcosa di misterioso, quasi ancestrale, che coinvolgerà appieno sette ragazzini che mi rimarranno nel cuore. È qui che inizia la strabiliante, e terrificante, avventura di Bill Denbrough, Beverly Marsh, Stan Uris, Ben Hanscom, Mike Hanlon, Eddie Kaspbrak e Richie Dozier. Una vicenda lugubre – vissuta in due parti: la prima il 1958, la seconda il 1985... notato nulla di strano? – che li chiamerà in causa persino in età adulta col solo scopo di uccidere l’entità malvagia che domina Derry: Pennywise il Clown, o IT, come lo chiamano i nostri protagonisti. Ed io ho lottato con loro, mi sono emozionato, divertito, spaventato al fianco dei perdenti; persino affezionato alle loro vite, assai tristi a dir il vero, laddove solo l’aiuto reciproco e il supporto dell’amicizia ha reso vivibile e piacevole ogni istante delle loro giornate. 

E questo è un punto significativo dell’intera storia: la determinazione, la forza e il coraggio possono trovare la massima manifestazione non nei singoli, destinati a soccombere, ma proprio nell’unione di tutti i loro spiriti, nella compattezza del loro essere “amici”. Un secondo punto, a mio parere fondamentale, risiede nel potere dell’immaginazione e della fantasia. Fattori che possono trasformarsi in incubi capaci di atterrire, terrorizzare a morte o perfino uccidere, proprio come accade a Derry. Ma possono anche mutarsi in energia che dà fiato alla speranza... la speranza di non crescere mai e di credere sempre nella propria anima da fanciullo. Ma in questo romanzo c’è davvero tanto di più. Perché intravedo un lungo rituale che segna il passaggio dalla fanciullezza all’età adulta; le difficoltà di affrontare il demone rappresentato dal bullismo – di cui il “caro” Henry Bowers ne è degno ambasciatore, come lo è anche della più pura follia; le difficoltà dell’essere “bambini”, qualcosa che psicologicamente può anche determinare la crescita successiva; e non dimentico, ovviamente, la classica lotta tra il bene e il male, vissuta appieno dal sottoscritto attraverso formule arcaiche dal sapore squisitamente mistico che travalicano il semplice concetto di horror o fantasy. 

Questo romanzo va assaporato in ogni sua parte, anche quella che, apparentemente, sembra scollarti dall’aria fetida e malsana che aleggia su Derry. Perché bisogna vivere ogni istante e vissuto per poter comprendere la vera natura annidata in quel posto, perché bisogna davvero andare oltre ogni nostra immaginazione. E King lo fa con maestria, semplicità e versatilità, catturando il lettore con sublimi anfratti poetici, intrisi di sensibilità e dolcezza, ma anche con crudo realismo e macabro istinto di voler rappresentare, in ogni sua forma, il possibile incubo della nostra esistenza. Una narrazione appassionante che mi ha subito avviluppato tra le sue spire; una lettura che ha saputo trasmettermi il tremore di un intimo terrore ma anche le emozioni di una risata in compagnia dei perdenti. 

E il pathos finale è meraviglioso, tanto da aver versato pure delle lacrime. Lacrime emozionanti; lacrime amare per un’avventura che stava volgendo al termine. Il maestro ha creato uno spazio realistico avvolto però dalla nebbia di un male che si risveglia ogni 27 anni per poter nutrire la propria essenza, ma che in verità non dorme mai, perché l’energia di IT prospera silenziosa nelle menti di chi abita e respira a Derry. Derry... una città di spettri viventi capace soltanto di seguitare in una tranquillità pregna di morte annunciata. 

Nonostante la sua mole imponente – che può senza alcun dubbio scoraggiare chiunque – IT secondo me è da leggere assolutamente, almeno una volta nella vita. Un capolavoro assoluto al di là del genere, consigliatissimo!  Non vi pentirete di questa lettura, perché in essa troverete il pieno appagamento della vostra anima. 

Alla prossima miei cari, un abbraccio!

Ps. Perdonate la foto😅! 

martedì 16 giugno 2020

"Il sogno di Ecate" di Carlotta Torielli



Salve a tutti miei cari amici! Vi siete mai chiesti cosa accadrebbe se dal cielo, all'improvviso, cascasse la testa mozzata di una persona in giardino? Beh, Carlotta Torielli ha immaginato (o sognato??) e messo nero su bianco tutto ciò nel suo racconto "Il Sogno di Ecate". 

Inizio epico, da fiaba ancestrale, ma già dalle prime righe l'autrice sciorina una proverbiale ironia, secca e pungente, ma dannatamente divertente. Ecate, la dea degli Spettri e degli Incantesimi, Signora dei Trivi, è coinvolta in una lotta molto lontana dalle misere vite dei mortali. Ferita e stanca, con le sorti divine ancora in bilico, Ecate scivola nel sonno e inizia a sognare... Sognare cosa? Semplice! Una trama ben intrecciata che coinvolge due bimbe (due pesti direbbe la loro prozia Leandra) che giocano in cortile; due giovani studenti che, pur di pagare l'affitto, diventano killer ai limiti dell'imbarazzante e, infine, un triangolo amoroso (e strano) finito un po' male! E il fulcro di tutto è proprio questa testa mozzata! 

La vicenda si dirama benissimo tra personaggi ottimamente caratterizzati e aspetti tra il macabro e il thriller, introdotti con semplicità e sprezzante mordacità. Ho apprezzato le stranezze ludiche di Katy e Julie o l'essere maldestro di George; ma soprattutto, conoscere la vecchia Cate attraverso il suo pov (e non quello del narratore) mi ha immerso piacevolmente nelle sue vivide e contrastanti emozioni, sfociando persino in riflessioni squisitamente filosofiche. 

Sullo sfondo, quasi fosse un lontano e fastidioso ronzio, si combatte un conflitto cruento. Questo mi fa riflettere: quanto ci tiene distanti la nostra quotidianità da tutto ciò che accade lontano da noi? L'autrice ritrae quest'aspetto con grande realismo e verità proprio grazie al suo tono beffardo, che cela anche, a mio avviso, una punta di disillusione. E l'epilogo, con un potente richiamo ancora a motivi epici, mi ha fatto desiderare davvero che la storia, questa storia, possa in qualche modo ripetersi, che Ecate possa sognare di nuovo! Consigliato assolutamente! Alla prossima readers!

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venerdì 29 maggio 2020

"Il fabbricante di suoni" di Alessandro Ricci


Salve a tutti miei cari! Oggi vi parlerò di un libro davvero particolare! 

Immaginate un mondo senza suoni o colori prima di addentrarvi nel mondo di Gabriel, solo allora capirete quanto sia stata difficile la vita per questo bimbo di dodici anni. No, non è una storia vera. Gabriel Giallocra è il protagonista della fiaba, scritta da Alessandro Ricci e pubblicata dalla Arpeggio editore, dal titolo “Il fabbricante di suoni”, un racconto dal significato davvero forte e importante.

"Gabriel aveva solamente 12 anni e già si considerava, a buon 
merito, il bambino più sfortunato di Sinestenia.
Era l’ultimo di 5 fratelli e tutti insieme vivevano in un grande 
casolare in campagna con Mamma e Papà.
Ma non erano certo le angherie e i dispetti dei suoi fratelli 
maggiori, né il modesto tenore di vita campagnolo a renderlo 
infelice.
Quello che abbatteva il nostro beniamino era il fatto di non 
riuscire a percepire nessun suono, nemmeno il più forte. 
E questo gli capitava da che avesse memoria."
Il fabbricante di suoni. 

Gabriel è un abitante di Sinestenia, un posto dove i suoni sono percepiti come colori e viceversa, ma egli non può godere di tutto ciò: infatti non vede i suoni e non avverte colori; inoltre è sempre silenzioso, visto che non emette rumori; per lui è tutta “un’infinita scala di grigi bisbiglianti, che rendeva tutto un po' malinconico ma per niente spiacevole”. Dalle ultime parole si evince quanto Gabriel sia forte nonostante la condizione quasi da emarginato che è costretto a vivere e subire persino dai suoi stessi cari, in particolare dai fratelli. 

"Gli anni passarono e Gabriel diventò un ragazzo, però non 
fu mandato a scuola come tutti gli altri e per lo più fu tenuto 
nascosto dalle altre persone, un po’ per proteggerlo e un po’ 
per vergogna.
Il nostro piccolo amico crebbe, sempre nel silenzio più 
incolore.
Non avendo nient’altro da fare dava una mano al padre a 
gestire la grande fattoria; era volenteroso e sempre attivo.
Imparò a parlare da solo, leggendo le labbra e le infinite 
tonalità di grigio di cui erano composte le parole.
Inoltre era anche molto intelligente, ci mise poco a capire che 
veniva tenuto isolato dagli altri e sapeva anche il motivo: il suo 
mutismo. Il silenzio che lo rendeva orrendo a ogni abitante di 
Sinestenia.
Perfino i suoi fratelli lo evitavano e lo escludevano da giochi 
e avventure."
Il fabbricante di suoni. 

Ma lui non si è dato mai per vinto ed è cresciuto con grande volontà e intelligenza, coltivando una smisurata curiosità che lo porteranno a conoscere Bigio – un uomo solitario e un po' scorbutico, ma gentile – e la leggenda del fabbricante di suoni. All’improvviso, su Sinestenia cala il silenzio: niente colori, niente suoni, i sinesteniani impazziscono. Toccherà proprio al nostro Gabriel salvare il suo mondo, e assieme a Blundo – un simpatico Orco mannaro conosciuto all’inizio del suo viaggio – affronterà una serie di disavventure che lo porteranno a scoprire la verità sul Fabbricante di suoni e sulla sua realtà.

"«Da quello che ho studiato.» continuò «Si dice che il 
Fabbricante di Suoni abiti alle pendici del monte Torrebruna. 
Cammina in quella direzione, tieni sempre la mia capanna 
alle tue 
spalle e la cima del monte 
davanti a te. 
È tutto l’aiuto che 
posso darti 
purtroppo
Adesso vai e riporta i colori.» 
Gabriel annuì risoluto e mise nel suo zaino i doni di Bigio; 
lo abbracciò forte prima di incamminarsi da solo verso la 
foresta."
Il fabbricante di suoni. 

Una fiaba costruttiva che diventa una grande metafora legata alla sinenstesia, laddove una stimolazione (uditiva, olfattiva, tattile o visiva) viene percepita quasi fossero due eventi sensoriali distinti ma conviventi; una storia che racconta quanto la diversità non sia sinonimo di deficienza, ma piuttosto di arricchimento e equilibrio. Il linguaggio richiama certamente la vivida fantasia dei più piccoli, in particolare una fascia tra gli 8 e gli 11 anni, ma l’ironia sciorinata in questo libro farebbe sorridere anche gli adulti. Inoltre, sono presenti delle illustrazioni carinissime create da Stefania Franchi. Se volete un regalo simpatico ed istruttivo da donare ai vostri bimbi, beh vi consiglio questa lettura! Vi lascio con alcune splendide immagini! Un caro abbraccio a tutti!!







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